- Il sesto
Veldismagn (Islanda)
L’Islanda.
Beh, è quasi mezzanotte e domani ho una giornata veramente impegnativa, con una notizia in arrivo che potrebbe renderla oscillante oltre ogni ragionevole dubbio.
A prescindere, meglio evitare i lacrimoni nostalgici, che poi iniziano a scorrere come se fossero parte delle meravigliose cascate della terra nordica e non la finiamo più.
Alla mia seconda isola del cuore ho dedicato un tatuaggio particolare: Veldismagn, un bastone magico, vero e proprio amuleto, sigillo runico che simboleggia protezione contro il male, fortuna nella salute e salvaguardia nei viaggi.
Un tris che, qualora funzionasse, mi risolverebbe la stragrande maggioranza dei casini che mi circondano.
Avambraccio interno destro.
Il Veldismagn viene considerato tra i galdrastafir, i simboli magici, diversi dalle classiche rune che la cantante Björk contribuì a rendere celebri proprio con un tatuaggio, il Vegvísir, simile al Veldismagn nella forma e nel significato.
Anche l’Ægishjálmur ha una notevole somiglianza con gli altri due citati, per quanto scateni le sue forze a protezione dei guerrieri e sia quindi indicato a dar manforte a tutti coloro che si ritrovino a dover combattere una qualsivoglia battaglia militare.
Le varianti, come è facile intuire, sarebbero comunque parecchie.
E non tutte unanimemente condivise, nella infinite combinazioni e nelle intriganti interpretazioni che ne conseguono.
La storia è complessa e tremendamente affascinante, insomma.
Come l’isola in questione, d’altronde.
Metto su Homogenic, bel disco della succitata Björk, e mi dedico alla lettura.
Se miracolosamente dovessi campare talmente a lungo da ritrovarmi solo, e preferisco non augurarmelo, ho alcuni luoghi del cuore dove mi piacerebbe (ri)passare del tempo.
L’idea di starmene in inverno a Grimsey, sul circolo polare artico, in compagnia della sola tempesta e contornato dal nulla cosmico, mi solletica non poco.
Ci penso spesso.
Con la protezione del Veldismagn potrei addirittura riuscirci.
Chissà.
Buonanotte, Islanda.
V74