Il corpo sì, non la mente.
Il Cuore no, lui non sente.
Gli occhi cercano, bramano, si interrogano disperatamente sull’assenza.
Qualcuno è lì nella forma, ma non presente.
Nel tempo i tessuti si inebriano di fervida speranza,
il Sogno continua a lusingarsi nell’apparente vicinanza.
Nessun dubbio, nessun tremore.
La semplice, nuda, viva forza dell’Amore.
La realtà sa essere però ben più spietata,
la dolcezza è ormai spesso ignobilmente calpestata.
Non vi è mai riconoscenza nel devastante solco del dolore,
se chi ha recitato o simulato è figlio del più becero disonore.
Ma è la Luce a far di verità vendetta,
a riportare nuovamente il Cuore sulla vetta.
Fosse anch’essa ardua, cupa e solitaria,
sarà impregnata di passione pura e straordinaria.
Senza sostituzioni, senza illusioni, senza mistificazioni.
Soltanto col talento e la semplicità dei veri campioni.
Che non son coloro che hanno il torto o la colpa di cadere,
né tanto meno quelli per cui rialzarsi è un vanto ed un piacere.
Sono invece quelli strani, diversi, mai inquadrati.
Quelli che manco li guardi e già li reputi fregati.
Trionfanti perdenti di indole e natura,
gente per cui soltanto il silenzio è cura.
Se proprio è il caso possono esser al massimo di passaggio,
ma appena è d’uopo gli tocca divenir oggetto del più misero sciacallaggio.
Al mondo non vi è nulla di peggio di chi offende la propria dignità,
di chi baratta la magia e l’incanto con la subdola comodità.
Perché non si fugge dalla condanna del truffare il quotidiano,
se il mero calcolo prende il sopravvento sul coraggio dell’umano.
E tocca prender atto che chiunque tutto può inventare, mistificare, raggirare.
Tranne l’essenza del vero Amore, che nessuno può ingannare.
Libero ed alto, fiero e possente, lo spirito dei sentimenti domina su tutto.
E per chi non mostra alcuna forma di coraggio, la vita si trasforma in un perenne lutto.
L’ombra dell’onta sarà lì, fissa ed inclemente.
E nulla potrà salvare il condannato, neppure l’esser assente.
Nulla.
04/2019
V74