- Le Grand Est
Nancy
Nancy è una bella e caratteristica città francese che sorge nella regione Grand Est, dipartimento della Mosella, un tempo “Ducato di Lorena”.
L’ho “scoperta” quasi per caso, come spesso mi accade, guardando partite di campionati esteri minori ed incuriosendomi a riguardo di giocatori improbabili e di località non propriamente alla moda.
A dir la verità Nancy mi era già nota per aver dato i natali calcistici -per restare in tema- a quel genio del calcio e fuoriclasse dell’antipatia rispondente al nome di Michel Platini, partorito a pochi chilometri dalla cittadina in questione e cresciuto sportivamente nell’Associazione Calcio del Nancy, per l’appunto.
Avevo spesso letto della zona, con la Mosella -fiume che adoro- che passa a non molta distanza da qui e con Metz, altra città che merita una tappa, che mi aveva visto suo ospite tempo addietro.
Il mio giro allora fu orientato tra Germania e Lussemburgo, quindi la capatina a Metz non prevedette ulteriori tappe in terra transalpina.
Anni più tardi, invece, mi salì la scimmia per visitare proprio Nancy.
Iniziai ad approfondire la traccia, studiai il percorso, cercai di capire come approcciare la zona.
Tutto quel che la mente e il cuore elabora prima di partire e che è già, a tutti gli effetti, parte del viaggio stesso.
Una parte basilare, imprescindibile, emozionante quasi come il percorso.
E in taluni casi ancor di più, se possibile.
Innanzitutto ho scoperto che Nancy ha una storia interessante alle spalle e che, come ogni terra di confine/non distante troppo dal confine che si rispetti, ha ballato parecchio nei secoli scorsi.
Così come accadde per l’altrettanto meravigliosa e vicina Alsazia, pure la fu Lorena dovette traballare parecchio tra Germania e Francia, nell’arco dei decenni.
Se storicamente questo aspetto può risultare intrigante, lo è ancor di più il viaggio fisico vero e proprio in queste regioni in quanto la miscela culturale, enogastronomica, linguistica e personale che si è generata tra i vari contendenti ha finito per accrescere lo spessore e la complessità dell’offerta per il visitatore, alle prese con luoghi di assoluto interesse ed indubbio e variegato valore.
Nancy è facilmente raggiungibile da Parigi con un tragitto di circa un’ora e mezza in comodo e veloce TGV, a prezzi solitamente abbastanza elevati.
Prenotando con largo anticipo si può evitare il salasso, comunque.
In bus i costi diminuiscono enormemente, a patto di calcolare un tempo di circa 5 ore di viaggio.
Tra scenari di sicuro fascino e con la campagna francese a far da sfondo, certo.
Ma pure con la schiena che potrebbe farVi causa, all’arrivo.
Da valutare, insomma, a seconda dei casi, della salute e del portafoglio.
Nancy, congiuntamente alla vicina e succitata Metz, dispone pure di un piccolo aeroporto, situato circa a metà strada tra le due città, ma che ha un volume di traffico abbastanza ridotto e serve destinazioni poco utili per il viaggiatore italico.
Vi è poi una terza possibilità per giungere in zona, oltre alla capitale e al limitrofo territorio tedesco, peraltro passando per Lussemburgo e con tratte non sempre semplici e dirette.
E cioè atterrare a Basilea, in Svizzera, e via Strasburgo giungere a Nancy in poco più di tre ore, calcolando una sosta intermedia tranquilla e con un viaggio abbastanza economico e che non richiede una prenotazione eccessivamente anticipata, col rischio di dover modificare qualcosa per causa di forza maggiore.
Inoltre Strasburgo può essere utilizzata per una sosta di un giorno o due, come per il sottoscritto, e merita assolutamente la visita.
Tornando a Nancy, col treno si arriva già in centro città.
La stazione è carina: per un appassionato del genere quale lo scrivente, essa non rientra affatto tra le Top di settore, va detto.
Poco oltre la sufficienza, ecco.
Piccola e funzionale, ma che guadagna punteggio dal fatto che l’avevo bramata e sospirata a lungo, tanta e tale era la curiosità di vederla.
Nancy dispone in realtà di una perla che varrebbe il viaggio da dovunque: la stupenda “Place Stanislas”, da quasi 30 anni Patrimonio UNESCO.
Una delle più belle piazze d’Europa, a mio avviso e non solo mio.
Costruita a metà del 1700, grande ma senza mai dare l’impressione di disperdersi, elegantissima nonostante le dimensioni, porta il nome attuale in onore di Stanislao Leszczyński, nobile polacco che in queste località seppe creare consenso ed attrarre benemerenza con la propria opera.
La piazza regala molteplici scorci affascinanti, con cancellate bellissime ed archi meravigliosi, sublimi fontane e balaustre di assoluto pregio.
Sorgono qui anche l’Hotel de Ville, oggigiorno sede municipale.
Poi il Teatro dell’Opera, il Grand Hotel de la Reine e il Museo delle Belle Arti, dove si possono trovare alcuni lavori di artisti importanti quali Perugino, Rubens, Caravaggio, Tintoretto, Monet, Picasso, Manet, Modigliani e altri ancora.
La visita al Museo è rilassante e regala anche alcuni nomi meno altisonanti ma di intrigante valore come quello di Georges de La Tour, artista che da queste parti visse e creò e che ho trovato davvero interessante e degno di approfondimento.
Inoltre vi è l’esposizione di Daum, famiglia ancor oggi presente in città, con una vetreria artistica -situata nel sottosuolo, quasi catacombale, d’atmosfera- che ruba la scena e scalda il cuore di autentica meraviglia.
Tornando al materiale, a Nancy è d’obbligo sedersi sulla piazza centrale e godersi la pacatezza del posto, sorseggiando un drink o un aperitivo in un ambiente signorile e rilassante.
Per mangiare vi sono diverse opzioni interessanti, tra le quali spiccano gli opulenti e succitati bar della piazza, a costi elevati ma che, soprattutto di sera, possono regalare momenti unici, con le illuminazioni notturne che spesso qui sanno essere spettacolari, in special modo durante alcuni eventi.
In città non mancano alternative più economiche, fast food inclusi, o meglio ancora più rustiche, con cucina locale e regionale.
La tradizione dolciaria è importante e girando si nota, eccome.
Quella vinicola anche, seppur non ritenuta tra le migliori della nazione.
A livello culinario vi sono parecchie specialità che meritano l’assaggio, con i formaggi a farla da padrone, come scontato che sia.
Un bel mercato coperto, ricco di succulente proposte alimentari, richiama l’attenzione in orari diurni.
Dopo aver riempito la pancia è d’uopo farsi una bella passeggiata nei vicoli della città antica, tra le strade dello shopping o per il percorso Art Noveau, vero e proprio must di Nancy, con la celeberrima Scuola omonima.
Ecco, oltre a consumare pasti degni di nota, ingurgitare deliziose caramelline al Bergamotto e e osservare vetrine di pasticcerie che sembrano gioiellerie, la cosa più bella da fare qui, unitamente al rilassarsi nella piazza di Stanislao, è camminare, girare, muoversi, guardare.
Il piccolo ma efficiente ufficio turistico locale, sito in zona centrale e, chiaramente, nei dintorni della piazza number one, offre una mappa dei percorsi consigliati in città, specificando quelli legati all’Art Noveau.
In centro poi un’occhiata va data anche alla Basilica e alla Cattedrale, entrambe caratteristiche e ben integrate nell’architettura locale.
E alle altre piazze, non all’altezza della principale ma comunque degne di essere tratteggiate.
Il giardino botanico ed il bel parco di Pepinere completano l’offerta relax, anche se -come detto- è tutta la città a regalare una sensazione di calma, di quiete, di ritmi cadenzati.
Votata come migliore città francese per frequentare l’università, di recente: questo probabilmente dice quasi tutto sui ragionamenti di cui sopra.
Non mancano gli eventi, diversi di natura musicale, con un bel festival jazz in primis.
E poi lo sport, col Nancy calcio che per anni ha militato nella prima serie francese con buoni risultati, salvo poi avere un netto calo nelle recenti annate, dapprima retrocedendo in seconda divisione e poi rischiando addirittura il crollo in terza, salvandosi infine per il rotto della cuffia.
Consiglio un paio di giorni per visitare Nancy, meglio se in primavera/estate, perché in inverno le temperature possono essere estremamente rigide.
Per quanto a Natale…
Lo stile liberty dei suoi palazzi, le sue specialità gastronomiche, la sua offerta culturale e la sua atmosfera rétro Vi conquisteranno.
Non è turistica nel senso classico del termine, quindi solitamente non risulta essere eccessivamente affollata o caotica, tranne che nel caso di eventi, festival e quant’altro.
Tra gli alloggi segnalo il Revotel, proprio dietro la stazione, economico e pulito e direi -tutto sommato- confortevole.
Tra gli economici l’Ibis Budget Centro se la cava dignitosamente, così come l’Ibis Gare, ancora meglio del precedente.
Il Campanile Gare offre un comfort superiore, mentre il Grand Hotel de la Reine è la scelta -costosa- di chi vuole stupire e stupirsi.
Appartamenti privati e catene di monolocali, qui diffuse e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, completano il pacchetto alberghiero locale.
I trasporti sono puntuali e la zona si presta per diverse escursioni.
Il viaggio può essere unito a Parigi, Metz o Strasburgo, come detto.
Chi gira in auto avrà ulteriore possibilità di ampliamento, in tal senso.
Io ho optato per Basilea-Strasburgo-Nancy all’andata, come specificato in precedenza.
Poi sono andato via bus su Digione, da lì a Mulhouse e nuovamente su Basilea, collegatissima all’Italia e all’Europa in generale.
Le opzioni non mancano e la Francia è sempre un bel vedere, oltre che un ottimo bere e un sublime mangiare.
Come in Italia, del resto.
Per quel che concerne Nancy, vorrei ritornarci a breve.
Non è una città indimenticabile o imperdibile, bisogna ammetterlo.
Ma lascia una sensazione piacevole.
E quella piazza, beh, lei sì che è indimenticabile.
Clamorosa, davvero.
Sul sito istituzionale vi sono diverse webcam che la riprendono H24.
Non sempre fungono e non è la stessa cosa che trovarsi lì, sul posto.
Giusto per dare una idea, un assaggio, un input.
Poi tocca partire.
E, semmai, ripartire.
Buon viaggio!
V74