- Il ventitreesimo
I Pinguini
Animali affascinanti e, senza alcun dubbio, speciali.
Eleganti nell’aspetto, goffi nell’incedere, decisi nelle proprie scelte.
Eh sì, perché prescindendo dal dolcissimo aspetto esterno il pinguino è in realtà un cazzimmoso di dimensioni cosmiche.
Si adatta alle circostanze quando si complicano, è curioso ed affidabile, resiste alle mutazioni climatiche ed è pronto ad affrontare le difficoltà con forza e perseveranza.
Ma se necessario sa trasformarsi in un autentico figlio di mignotta, eh.
Per dire: nel caso si trovi in luoghi non completamente sicuri non esita a mandare avanti i più deboli della truppa, sacrificandoli per verificare l’eventuale presenza di predatori che potrebbero mettere a rischio la sopravvivenza del resto del gruppo.
Accade di rado, per fortuna, perché nella maggior parte delle situazioni il pinguino è unitario ed aggregante.
Tenerissimo come non mai, oltretutto.
Il maschio cova e protegge l’unico uovo che la femmina, nel frattempo impegnata a cacciare, ha deposto in precedenza.
Un’inversione dei ruoli rispetto alle abitudini umane che ha un profondo e potente significato, a parer mio.
Al ritorno della madre è invece il padre a dedicarsi alla ricerca del cibo.
Due esseri che lavorano all’unisono per il bene del terzo, indissolubilmente.
La coppia nasce dopo un lungo e complesso corteggiamento e non prevede tradimenti di sorta: si resta insieme, nella buona e nella cattiva sorte.
E senza bisogno di tutto quell’apparato stallatico -documenti, religione, amici, parentame, social- che contraddistingue noi umani allorché dobbiamo ufficializzare una relazione, prima di impegnarci con tutte le nostre forze a renderla uno schifo.
Basta la vita, l’istinto, l’amore.
E dura sino alla fine dei giorni.
Onore a te, amico pinguino.
Il tatuaggio dedicato a questo personaggio è storicamente connesso alla vita di mare.
Mostra una innata passione per la natura e per l’elemento acqua, una forte capacità di adattamento al proprio territorio, un tenace desiderio di evolversi ed una sorprendente propensione nel sapersi rinvigorire.
La fedeltà, tanto sbandierata dal punto di vista sentimentale per le abitudini amorose dell’animale in questione, a parer mio acquisisce un valore ben più complesso e si trasforma in una sorta di lealtà alle proprie idee.
Oltre che alle proprie ossessioni, ai propri ideali ed ai propri demoni che, volente o nolente, sono poi quelli che decidono gli eventi.
Il meraviglioso scatto del fotografo tedesco Tobias Baumgaertner, che fa da copertina al post (la storia, breve ma intensa, si può leggere qui), ha ispirato il tatuaggio con uno scenario modificato rispetto all’originale ed adattato al mio gusto ed al mio contesto, in un sottofondo dark ed in una visione d’insieme che provano a miscelare alba e tramonto, nel tentare di raccontare in forma artistica ed onirica le differenti fasi di un percorso oscuro e contorto ma comunque unitario.
Avambraccio sinistro, incastonato in una posizione strana, che forse rende maggiormente alla vista del sottoscritto -quella che dovrebbe contare, tra l’altro- piuttosto che dall’esterno.
D’altronde gli spazi iniziano a ridursi e mi piace l’idea di guardarlo sotto Berlino e prima della Rosa di Violator.
Esprime un significato oltremodo personale, ecco, ricco di riferimenti al passato e, perché no, anche al presente.
Tattoo realistico: non propriamente il mio genere (gradisco più sugli altri, di solito), per la gioia del mio amico Michele che , una volta tanto, non si è dovuto adattare ai miei desideri “basici” e si è potuto sbizzarrire un po’, pur seguendo le mie ispirazioni ed i miei deliri.
Dolce e tenero, quanto deciso e fedele ai propri principi.
E pure un pizzico stronzetto, se necessario.
Bello lui: il Pinguino.
V74