- 2025
Franco126 – Futuri Possibili
Ci eravamo lasciati qui, dopo che avevamo iniziato invece lì.
Tutta roba interessante, altroché.
Nel frattempo un disco insieme al suo collettivo (Lovegang126) e parecchie collaborazioni con artisti quali Elisa, Mengoni, Pausini ed altri ancora.
Quindi, finalmente, nel 2025 il nuovo album di Franco 126, intitolato Futuri possibili.
Tanti amici compartecipano all’opera, tra produzione, featuring e testi: Coez, Fulminacci, Golden Years, Giorgio Poi, Katama126, Jacopo Èt, Federica Abbate, Tropico e qualcun altro tra le retrovie, di sicuro.
La curiosità è veramente tanta e mi ritrovo ad ascoltarlo insieme alla mia dolce metà durante un infinito volo per la Cina, con successivo allungo verso la Cambogia.
Un bell’ambiente, per testare l’ultimo disco del buon Franchino.
Che, da par suo, non delude.
Mai.
Non per spoilerare, intendiamoci.
Giusto per anticipare che l’opera merita, indubbiamente.
Tredici brani che raccontano di emozioni, solitudini, amori, passioni, riflessioni, delusioni, malinconie.
L’impronta del cantautore è fortissima, come d’abitudine si percepisce distintamente che racconta e vive, nello stesso tempo.
Lui è ciò che scrive e canta.
Poesia, in forma canzone.

L’apertura con Nottetempo pare provenire direttamente da uno dei suoi album precedenti: ballad romantica sfiziosa e ritmata, col vivace sound che fa da contraltare ad un testo che esprime una sorta di ipocondria inneggiante all’immancabile ottimismo che dovrebbe palesarsi da un momento all’altro.
Forse, eh.
Ancora no segue a ruota, impregnata di una stupenda malinconia che, volente o nolente, accompagna tutti noi in un ricordo condiviso, durante l’ascolto.
La presenza di Coez, nella successiva Bella mossa, è garanzia di sonorità gradevole e testo intrigante.
Rap, di quello buono.
In Quattro fermate la città che li ospita (Roma) diventa protagonista delle vicende sentimentali di due innamorati, con una melodia semplice quanto efficace ad accompagnare le rime di Franco.
Scacciapensieri è un gran bel pezzo: la mia preferita del lotto, con la sua dolcissima malinconia ed una poetica che riporta ai migliori sprazzi del nostro 126.
Prima dell’alba è intima a livelli stratosferici, con un testo clamoroso.
Insieme alla precedente, va a comporre una doppietta spettacolare: da vero e proprio bomber del romanticismo più vero e profondo.
Con Due estranei si torna a ritmi più giocosi, in un piacevolissimo pop che quasi maschera l’intensità di un brano tutt’altro che banale.
Futuri possibili, che dà il titolo al disco, va direttamente sul podio delle Top, con una scrittura matura, potente, autentica.
Un brano sublime.
La seguente Angelo sembra giungere a noi direttamente dalla Golden Age dell’Hip Hop tricolore: una sorta di Neffa di fine anni novanta, insomma.
Suadente, ricca di atmosfere eleganti e soffuse.
Bella.
Vampiro, con Ketama126, ti prende per stanchezza.
Al primo ascolto non esalta, più che altro perché riecheggia come qualcosa di già sentito.
Poi, pian piano, si insinua dentro come fosse un pezzo dei Phoenix d’annata.
Resta qualcosa di già sentito, certo, però guadagna punti e rispetto.
Occhi ingenui, con Ele A (sì, c’è anche lei nel lotto), è un altro richiamo ai novanta, con un rap metropolitano e le tastiere che dominano la scena.
Pausa è un bel soliloquio sulla fuga da ciò che non ci rende felici.
Il basso, solido ma non invasivo, detta il passo, senza indecisioni.
A chiudere il disco è la struggente Frasi fatte, con una delicata chitarra a scandire i ritmi di una storia finita ma che potrebbe anche non esser tale.
Meriterebbe anch’essa il podio, altroché.
Assolutamente.
A proposito di dubbi: è proprio nell’incertezza che si crogiola Franco.
Il dubbio che tutto quello che abbiamo, o che desideriamo possa essere nostro, da un momento all’altro possa trasformarsi in qualcosa di diverso.
Giusto per far ripartire la giostra, magari.
Incertezza malinconica, di quella che crea e non distrugge.
Disco pregno di solitudine, tristezza, inquietudine.
Ma anche di speranza.
Moltissima speranza.
Tracklist:
1. Nottetempo (con Giorgio Poi)
2. Ancora no
3. Bella mossa (con Coez)
4. Quattro fermate
5. Scacciapensieri
6. Prima dell’alba
7. Due estranei (con Fulminacci)
8. Futuri possibili
9. Angelo
10. Vampiro (con Ketama126)
11. Occhi ingenui (con Ele A)
12. Pausa
13. Frasi fatte
Rispetto ai precedenti lavori dell’artista, questo suona differente.
Non andrei a classificarli e/o paragonarli, sinceramente.
Non questa volta.
Ho trovato estremamente interessante la produzione di Golden Years, che ha saputo armonizzare svariati stili -talvolta opposti tra loro- con maturità e coerenza.
Oggigiorno, beh, non è affatto scontato.
Franco scrive da Dio, inutile stare a discuterne.
Poesie metropolitane che fuoriescono da una personalità multiforme e da un talento onirico.
Futuri possibili in Cambogia ci stava bene, ma in auto per le strade di Ischia ci sta ancora meglio.
Sul Belvedere di San Francesco a Forio, poi, è la morte sua.
Cielo, mare, fumo, amore.
“Fa sempre un po’ più buio prima dell’alba, prima che il sole porti via ogni domanda“
-Prima dell’alba-
Per un bel po’ ci farà compagnia, questo disco.
Ed auguriamoci che non ci tocchi attendere altri quattro anni, per il prossimo album solista di Franco.
Perché il romano, al netto di qualche saliscendi, è davvero un talento cristallino.
Diretto, spontaneo, istintivo.
Uno che non ha timore di mostrarsi per quello che è, realmente.
Niente maschere, niente filtri, niente sovrastrutture.
Una rarità, nel ventunesimo secolo.
Franco126 – Futuri possibili: 7,5
V74