- Il quarantesimo
Forio
Il mio paese, la squadra dove ho iniziato a giocare a calcio.
Forio è uno dei comuni più belli che esistano sul pianeta.
Anche quando mi sono ritrovato a vivere in luoghi meravigliosi (Roma, Firenze, l’Islanda, Berlino, Stoccolma, l’Austria, etc.) ho sempre, dicasi sempre, mantenuto la convinzione che il mio posto del cuore fosse proprio Forio.
E l’Isola d’Ischia, in generale.
Ricordo che ai tempi, in Islanda, quando i vichinghi osservavano le foto dell’Isola Verde restavano sconvolti dalla bellezza dei nostri territori e si domandavano, loro che vivono in una terra stupenda e che riceve tutti gli apprezzamenti possibili ed immaginabili per la magia dei suoi paesaggi, come si potesse decidere di abitare altrove, possedendo una casa in un luogo di tale splendore.
Forio, per me, è anche il posto ove ho cominciato a correre su di un campo di calcio.
Anni fa era terra battuta, oggi è prato verde.
Ma l’emozione è sempre la stessa.
Unitamente alla Lazio, Forio rappresenta per il sottoscritto la passione sportiva ed il ricordo di una gioventù semplice quanto vivace.
Dal mio ritorno a casa meditavo l’idea di un tatuaggio da dedicare alla mia terra ed alla sua squadra d’appartenenza.
Per la realizzazione mi sono ispirato al simbolo della vecchia società, quella mia (A.C. Forio), ed allo stemma di quella nuova (Real Forio), col Torrione ed i colori biancoverdi ad unire il passato ed il presente, nella speranza che il futuro possa essere ancor più roseo.
Polso sinistro.
Forza Forio!
V74